Io non voto. Ovvero, voto. Voterò Sinistra Critica alle nazionali, un partito (un movimento studentesco? :)) che ha condotto la sua campagna elettorale davanti al Fatebenefratelli richiamando (con vociaccia) allo scandalo italiano delle obiezioni di coscienza. Un partitino (tipico delle dialettiche a sx delle sinistre occidentali) che rientra nella tradizione del ’68, che mi rappresenta come persona, che non andrà in parlamento. Voto per rimanere me stesso e non sentirmi obbligato da qualcun altro. Voto per un movimento europeo delle forze progressiste di sinistra, unica vera speranza per questo vecchio, stupido e fascista paese. Alle comunali, e nel mio munucipio, voto ACTION!, gli «illeggittimi» della città, almeno anti-fascisti, perchè portano avanti l’unico discorso politicamente valido, per me: io sto con gli stranieri diseredati che economicamente chiedono asilo, con chi non ha una casa, con chi ha poche REALI speranze, con chi è delegittimato della propria umanità, con chi guarda la realtà con gli occhi di domani, e non del consumo di oggi (altro che Jovanotti e l’AMMErica, dear Uolter: rileggiti Gobetti, amico liberale). Non sto, politicamente, con chi gira con le Toyota merda in questa fogna di città acquistando magliettine e ballando macarene: che ci posso fare amico ammericano, sono così.
MP
Sembra che non sia andata tanto bene, anche se ce lo aspettavamo, però l’idea di rivedere quella faccia a Palazzo Chigi… Perché non ci espellono dall’Europa, tanto per dire? Forse perché son messi male pure loro? Ora c’è la parte più importante, la politica non si riassume nel voto, però certe cose ti fanno cadere le braccia… Occorre ora resistere, con la protesta, con la proposta, con la cultura…